La Repubblica, 28 luglio 2018
La Casa Bianca minaccia sanzioni se Andrew Brunson, arrestato nel 2016, non verrà rilasciato. Risponde Ankara: "Nessuno ci dà ordini, non tolleriamo minacce". Gli Stati Uniti avvertono la Turchia: se non saranno intrapresi "passi immediati" per liberare il pastore Usa Andrew Brunson scatteranno sanzioni. A lanciare l'avvertimento è il vice presidente americano, Mike Pence: "Se la Turchia non adotta azioni immediate per liberare quest'uomo di fede innocente e mandarlo a casa in America, gli Usa imporranno sanzioni significative alla Turchia finché il pastore Andrew Brunson non sarà liberato", ha detto parlando a una riunione del dipartimento di Stato dedicata all'avanzamento della libertà di religione. Poi Pence ha detto di avere un messaggio per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan da parte del presidente Usa Donald Trump: "Rilasci il pastore Andrew Brunson adesso o si tenga pronto ad affrontare le conseguenze".
Poco dopo Trump ha ribadito il concetto su Twitter: "Gli Stati Uniti imporranno grandi sanzioni alla Turchia per la detenzione da tempo del pastore Andrew Brunson, un grande cristiano, uomo di famiglia e meraviglioso essere umano. Sta soffrendo enormemente. Quest'uomo innocente di fede dovrebbe essere rilasciato immediatamente!". Brunson è agli arresti da ottobre del 2016. Ieri è stato ordinato il suo trasferimento dal carcere ai domiciliari, ma il segretario di Stato Usa Mike Pompeo aveva commentato che "non è abbastanza". I toni si accendono e dalla Turchia arriva la risposta, dura, sempre a colpi di tweet: "Non tollereremo mai minacce da qualcuno. Lo stato di diritto vale per tutti; nessuna eccezione", tuona il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu.