sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Davide Varì

L’Unità, 3 settembre 2023

Critiche da Bobo e Stefania Craxi, da Margherita Boniver e Matteo Renzi, mentre apprezzamenti arrivano dell’Associazione parenti delle vittime e dall’ex presidente della Camera Roberto Fico. L’intervista a Repubblica di Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio e presidente emerito della Corte Costituzionale, ha riaperto una ferita nella storia italiana. Amato ha parlato di presunte responsabilità della Francia e della Nato nella strage di Ustica, che la sera del 27 giugno 1980 vide morire sui cieli del mar Tirreno 81 persone che viaggiavano a bordo del volo Itavia IH870 da Bologna a Palermo. L’ex presidente del Consiglio tratteggia il disegno che sarebbe stato dietro la strage, parlando del piano alleato per eliminare il dittatore libico Muammar Gheddafi. Una verità, quella di Giuliano Amato, che si richiama a quella espressa nel 2008 dall’ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che per primo aveva sollevato il suo j’accuse contro la Francia. Amato però va anche oltre, dicendo che ad avvisare Gheddafi dell’imminente pericolo fu il leader del Psi Bettino Craxi.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha detto: “Quelle di Giuliano Amato su Ustica sono parole importanti che meritano attenzione. Il presidente Amato precisa però che queste parole sono frutto di personali deduzioni. Chiedo al presidente Amato di sapere se, oltre alle deduzioni, sia in possesso di elementi che permettano di tornare sulle conclusioni della magistratura e del Parlamento, e di metterli eventualmente a disposizione, perché il governo possa compiere tutti i passi eventuali e conseguenti”.

In una nota, Fabio Pinelli, vicepresidente del Csm, ha annunciato che condividerà “con l’intero Consiglio Superiore di valutare l’opportunità di avanzare alla Procura della Repubblica di Marsala la richiesta di rendere accessibili tutti gli atti del procedimento di potenziale interesse di quell’inchiesta e il compendio documentale delle iniziative portate avanti dal dottor Borsellino all’epoca. Tutto ciò, non solo per dare memoria ancora una volta dello straordinario contributo nell’interesse dello Stato da parte di Paolo Borsellino, ma anche per un dovere di carattere morale nei confronti dei familiari delle vittime, di vedere finalmente riconosciuto il diritto alla ricostruzione - per quanto possibile - della verità storica della tragedia di Ustica”.

Le parole di Amato hanno provocato la reazione di Bobo Craxi che su twitter ha scritto: “È già scritto anche sui libri di storia che mio padre avvertì Gheddafi che lo avrebbero bombardato. Ma nel 1986”. E il figlio dell’ex leader socialista continua: “A parte lo strafalcione storico, la tesi francese è sempre stata presente mai provata del tutto e mai smentita. Messa così tira in ballo mio padre facendo vistosa confusione di date. Nell’80 era letteralmente impossibile che fosse a conoscenza di operazioni alleate”.

Anche per Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama, si tratta di “una ricostruzione che colpisce in primo luogo per le imprecisioni storiche che contiene. È risaputo, infatti, che il presidente del Consiglio Bettino Craxi fece avvisare Gheddafi del bombardamento che si preparava sul suo quartier generale di Tripoli nel 1986. Amato, invece, oggi ci rivela che lo stesso Craxi fu artefice di una eguale “soffiata” al leader libico collocandola temporalmente nel giugno 1980 e mettendola in relazione con il disastro del Dc9 dell’Itavia. Amato, però, non porta nessun elemento a sostegno di questa nuova tesi, trincerandosi dietro un ‘avrei saputo più tardi, ma senza averne provà. Egli, da sottosegretario alla presidenza del Consiglio, condivise tutti gli atti dell’esecutivo a guida socialista, a cominciare dalle scelte di politica internazionale che resero grande l’Italia, messe in campo da un presidente del Consiglio che oggi ritiene “trasgressivo”. Se Amato ha elementi concreti che possano aiutare la verità e rendere giustizia alle vittime innocenti di Ustica, è pregato di renderli manifesti. In caso contrario, la sua è solo una testimonianza che aggiunge confusione a un quadro già complesso”, conclude.

Per Matteo Renzi “il tema è che ci sono 81 italiani che sono morti nel modo più orribile, mentre andavano in vacanza, lasciando nel dolore famiglie che hanno chiesto la verità e continuano a chiederla. Che vi sia stato quello che Purgatori chiamava il muro di gomma è difficile negarlo e oggi Amato lo conferma in modo autorevolissimo. Per questo esprimo la perplessità sul modo in cui ha detto queste cose: noi dobbiamo trasparenza e verità a 81 famiglie prima di parlare con i francesi o i libici. Se ha qualche elemento in più, deve essere un po’ più conseguente e non limitarsi a un’intervista e a una ricostruzione del si dice. Chi come me o Amato ha fatto il premier e ha avuto accesso alla complicata materia dei segreti di Stato. il mio è un invito al presidente Amato: prima di chiedere a Macron, che andava alle medie al tempo di Ustica, prima di chiedere delle spiegazioni con un’intervista, dica tutto quello che sa, altrimenti sembra un messaggio in bottiglia e con 81 morti non si mandano messaggi in bottiglia”.

Non si sbilancia il commissario Ue Paolo Gentiloni, altro ex presidente del Consiglio: “Non ho avuto tempo, ma credo che giornalisticamente sia una cosa molto interessante” da leggere. Matteo Salvini ritiene che “Giuliano Amato ha rilasciato dichiarazioni di inaudita gravità a proposito di Ustica: è assolutamente necessario capire se ci sono anche elementi concreti a sostegno delle sue parole. Visto il peso delle affermazioni di Amato e il suo ruolo rilevante all’epoca dei fatti, attendiamo commenti delle autorità francesi”.

A Rainews24 Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, ha detto: “L’abbattimento avvenne per opera dei francesi. Questo è quello che sta scritto nelle carte, e questo è quello che da anni rivendichiamo. Riteniamo che debba essere chiarita fino in fondo la responsabilità di chi abbatté quell’aereo. E quindi le parole di Amato vanno in questa direzione. Oltre alla magistratura che non riesce evidentemente ad avere risposte da questi Paesi è importante, come dice Amato, che sia la politica, il Governo nostro, a chiedere al Governo francese finalmente di raccontare e assumersi la responsabilità dell’uccisione di 81 cittadini italiani”.

E Alfredo Galasso, avvocato di parte civile dei familiari delle vittime della Strage di Ustica, ha dichiarato: “Finalmente è venuta fuori la verità su questa vicenda. Anche se con molto ritardo. Le cose sono andate esattamente così. Ma come si dice, meglio tardi che mai. Questo spiega anche l’atteggiamento tenuto sempre dal governo francese. Un atteggiamento difensivo e ostativo rispetto a tutto quello che è successo. Certamente adesso mi aspetto che il governo italiano faccia una formale richiesta al governo transalpino, chiedendo conto alla Francia di quanto successe a suo tempo. Sono passati tanti anni, ma questa è una vicenda così grave che merita una risposta precisa e puntuale rispetto a quella elusiva che fu data a suo tempo”.

Critiche a Giuliano Amato arrivano anche da Margherita Boniver, già vice ministro degli Esteri ed esponente socialista: “L’intervista di Giuliano Amato è scandalosa. Innanzitutto perché sembra svegliarsi da un letargo durato oltre 40 anni, e in secondo luogo perché riesce ad offendere la memoria di Bettino Craxi, il quale certamente aveva fatto avvisare Gheddafi delle intenzioni da parte americana di bombardare Tripoli, ma questo avvenne nel 1985 e non certamente durante l’episodio orribile della strage di Ustica. Infine continua poi attaccando e diffamando la Nato e le sue intenzioni omicide e illegali in un momento in cui il nostro Paese ha un governo e un parlamento filo-atlantico in difesa della resistenza Ucraina. Per ultimo un invito pesante a Macron per confermare il coinvolgimento francese sempre smentito dalle forze militari italiane. Un bel gruppo di soggetti ricorderanno con stupore l’improvviso ritorno di memoria di un personaggio così ben informato ma che aveva perso apparentemente la memoria. Tutto questo comunque non può che nuocere al nostro Paese descritto come una banda di incapaci, pasticcioni e mentitori”, conclude.

L’ex presidente della Camera dei deputati Roberto Fico in una nota scrive: “Le parole di Giuliano Amato sulla strage del Dc9 nei cieli di Ustica hanno un grande peso specifico. Chiariscono contorni, spiegano dinamiche internazionali e danno indicazioni evidenti sulle responsabilità. La sera del 27 giugno 1980 a bordo dell’aeromobile Itavia c’erano 81 persone che persero la vita a causa di un vero e proprio scenario di guerra che vide protagonisti aerei militari francesi e libici. Quello che Andrea Purgatori ha raccontato nelle sue inchieste è oggi confermato dall’ex Presidente del Consiglio. Da Presidente della Camera durante il mio mandato ho sempre voluto ribadire la richiesta di verità e giustizia per quanto accaduto, sostenendo l’instancabile lavoro dell’Associazione parenti delle vittime guidata da Daria Bonfietti.

L’ho fatto in più incontri con i miei omologhi francesi e anche in un bilaterale con il ministro della giustizia Dupond-Moretti, affinché da parte francese fosse data risposta a una serie di richieste inevase della nostra magistratura”. “Fare verità sui segreti più dolorosi della nostra storia - conclude l’ex presidente di Montecitorio - è importante per rafforzare le nostre comunità, per dare sostanza alle nostre democrazie. Sono passati tanti anni e conosciamo bene questa storia, ma ugualmente un gesto netto da parte francese sarebbe certamente un messaggio di grande valore. Lo attendiamo”.

Andrea De Maria, deputato Pd, ricorda: “Ho presentato negli anni diverse interrogazioni parlamentari, con il collega Verini, per sollevare il tema che oggi pone così autorevolmente Amato sulla strage di Ustica. Cioè l’importanza che si assumano iniziative verso paesi amici dell’Italia, come Francia e Stati Uniti, e in sede Nato per avere notizie utili a fare piena luce sulla strage di Ustica. Su quella battaglia area nel cielo del Paese nella quale è rimasto coinvolto un nostro aereo civile. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari. Lo dobbiamo alla dignità dell’Italia, di cui fu evidentemente violata la sovranità. Dopo queste dichiarazioni cosi importanti chiederò di nuovo al Governo, con una interrogazione parlamentare, di attivarsi in questa direzione”.