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di Flavia Amabile

La Stampa, 22 agosto 2023

Il ministro dell’istruzione: “Faremo incontri in classe con le vittime”. Si valutano campagne mirate e un’iniziativa nazionale il 25 novembre. La battaglia contro la violenza sulle donne arriva nelle scuole. Lo assicura il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che tiene molto a questo progetto e sta lavorando per inserire già dal prossimo anno nelle classi corsi che prevedono incontri con donne che hanno subito violenze. Fa parte della diffusione di quella che il ministro chiama “la cultura del rispetto”. Il primo accenno al progetto in cantiere è di due sere fa, quando il racconto delle chat degli stupratori di Palermo ha scatenato l’ennesima ondata di indignazione che rischiava di finire nel nulla.

Anna Paola Concia, ex deputata del Pd, oggi coordinatrice del comitato organizzatore Didacta Italia 2019, la fiera sul mondo della scuola, sul suo profilo Twitter scrive rivolgendosi agli uomini: “A chi si sente indignato per essere paragonato agli stupratori di Palermo. Reagite al racconto che siete tutti uguali. Rigettate quella cultura tossica maschile. Parliamone. Faccio un appello al ministro Valditara sensibile a questo tema”. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è davvero sensibile al tema della violenza contro le donne. Un’ora e mezza dopo risponde, sempre su Twitter: “Grazie Paola per questo invito. Certo che non siamo tutti uguali! E la gran parte degli italiani non ha nulla a che vedere con la cultura che genera violenza sulle donne. Dobbiamo comunque lavorare nelle scuole per affermare il valore del rispetto e rigettare i residui di machismo”.

E in realtà il lavoro sta già prendendo forma. È lui stesso a raccontare di voler portare la lotta contro le violenze sulle donne nelle scuole, se possibile a partire già dal prossimo anno. “Stiamo organizzando con la ministra Roccella un’iniziativa contro la violenza sulle donne che si terrà il 25 novembre. Sarà una giornata importante che vedrà la partecipazione anche di testimonial”.

Ma l’evento del 25 novembre al ministro non basta. La sua idea è di portare la lotta contro la violenza alle donne nelle scuole attraverso campagne simili a quelle contro il bullismo o per la sicurezza stradale. “Come ministero - prosegue Valditara - stiamo inoltre lavorando per fare qualcosa che possa avere un’incidenza più continuativa. Stiamo pensando di organizzare delle iniziative nelle classi come accadrà nel campo della sicurezza stradale dove abbiamo previsto con un disegno di legge approvato il 27 giugno il potenziamento dell’educazione stradale nelle scuole con corsi extracurricolari, o come accade per la campagna di sensibilizzazione contro il bullismo che vede il ministero impegnato nella prevenzione del bullismo, del cyberbullismo e di ogni altra forma di violenza. Più in generale si tratta di affermare e diffondere tra i giovani la cultura del rispetto. Pensiamo a incontri da tenere nelle scuole rendendo protagonisti gli stessi studenti e con l’intervento, fra gli altri, di vittime di violenze che possano testimoniare in modo diretto che cosa significa la violenza contro le donne. L’obiettivo è di riuscire a farlo partire già da quest’anno”.

I tempi sono maturi, quindi, per dare concretezza a un’idea che non è nuova, riesce a mettere d’accordo maggioranza e opposizione, e in alcuni istituti è già un progetto concreto. La segretaria del Pd Elly Schlein, a giugno, a margine della presentazione delle proposte del Pd contro la violenza di genere, aveva ricordato la necessità di avere “risorse, la formazione per gli operatori di giustizia, sanità e forze dell’ordine per conoscere la violenza. E l’educazione alle differenze a partire dalle scuole per sradicare la cultura patriarcale di cui le donne sono vittime”. Un appello a investire su formazione ed educazione nelle scuole che ha ripetuto anche due giorni fa dalla Festa dell’Unità. Parole non molto diverse da quelle pronunciate poco prima di Ferragosto dopo l’ennesimo femminicidio, quello di Celine Frei Matzohl, 21 anni, uccisa con nove coltellate dall’ex compagno. Il 73° femminicidio dall’inizio dell’anno in Italia.

“È evidente che si debba cambiare la cultura, educando i ragazzi fin da piccoli al rispetto delle donne. Mi auguro che si calendarizzi il prima possibile la proposta di legge della Lega per l’introduzione dell’insegnamento delle pari opportunità nelle scuole”, ha commentato la deputata della Lega Laura Ravetto, responsabile del dipartimento Pari opportunità del partito e prima firmataria della proposta di legge. Oppure, come ha avvertito anche Martina Semenzato, di Noi moderati, presidente della commissione bicamerale d’inchiesta sui femminicidi: “Dobbiamo lavorare su famiglia e scuola per un rinnovato senso al loro ruolo di educatori”.