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varesenews.it, 19 marzo 2024

Un’iniziativa inserita nel Progetto “Un passo alla volta” promosso e gestito da Oblò Teatro e Associazione 100venti per “Incontrarsi grazie a un libro”. Un incontro all’interno del carcere di Varese nella mattina di lunedì 18 marzo quando si è tenuta la presentazione del libro “Dentro” di Sandro Bonvissuto (ed. Einaudi). Un’iniziativa inserita nel Progetto “Un passo alla volta” promosso e gestito da Oblò Teatro e Associazione 100venti con il contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto e voluto dal Direttore della Casa Circondariale di Varese Carla Santandrea e dal Capo Area Pedagogica della stessa Domenico Grieco. All’incontro hanno assistito il Consigliere Regionale Samuele Astuti, tre ragazzi della Consulta Provinciale, gli insegnanti del CPIA2 di Varese e alcuni operatori della comunità esterna.

“L’obiettivo di questa iniziativa è incontrarsi (scrittore, detenuti, studenti, operatori) in carcere grazie a un libro. Mettere in relazione persone che vivono dentro e fuori il carcere, che provengono da contesti sociali e culturali differenti, da storie di vita distanti. È un modo come altri di dare un po’ di concretezza all’art. 27 della Costituzione, quello in cui si riconosce la funzione rieducativa della pena, mettendo in relazione chi sta dentro e chi sta fuori dal carcere. Incontrarsi con un libro che racconta l’incontro tra due mondi e la contaminazione degli ambienti, con la scrittura come mezzo per lasciare un segno di sé. Un esempio di felice collaborazione tra la Casa Circondariale di Varese e il territorio”, sottolineano gli organizzatori.

“Dentro” è un libro che tocca le corde dell’anima. L’esistenza di un uomo raccontata a ritroso, dall’età adulta all’infanzia, attraverso tre momenti capitali della sua vita: l’esperienza del carcere, la nascita casuale di una grande amicizia, il giorno in cui, imparando ad andare in bicicletta, scopre all’improvviso come è fatto suo padre.

Narrare l’esperienza cruda del carcere significa apprezzare con uno spirito diverso tutto ciò che odora di libertà e di vita. È l’esperienza di chi deve combattere con la variabile tempo e con una convivenza forzata. Il carcere rappresenta il muro tra ciò che sta fuori e ciò che vivono il protagonista e i suoi compagni di cella dentro. Dentro è il posto dove le gioie e i dolori di quando si è bambini pulsano più forti, destinate a rimanere per sempre. L’autore trascina il lettore in lunghe e appassionate riflessioni sul tempo, sullo spazio, sulla vita e sulla morte. Con un linguaggio coerente e lirico, Bonvissuto ci porta dentro il mondo di questo singolo essere umano che noi tutti siamo. Sandro Bonvissuto ha 54 anni, fa il cameriere in una Osteria romana ed è laureato in Filosofia. Ha vinto il Premio Chiara nel 2013.

“L’iniziativa - sottolinea la Direttrice Carla Santandrea - ha l’obiettivo sia di avvicinare i detenuti alla cultura, che di far incontrare la comunità esterna con i detenuti presenti in questa struttura. L’interazione tra i detenuti e lo scrittore Sandro Bonvissuto ed il mondo esterno oltre agli stimoli culturali che ha prodotto, ha suscitato interesse e coinvolgimento nei detenuti, realizzando una mattinata ricca di emozioni per tutti i partecipanti”.