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orizzontescuola.it, 17 febbraio 2024

Bussetti: “Valorizzare le persone che vivono e lavorano negli istituti penitenziari”. “Stiamo dando un segnale importante di attenzione della scuola e dei suoi professionisti al mondo delle carceri. Con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, Prap, vogliamo dare nuove opportunità e valorizzare le persone che vivono e lavorano negli istituti penitenziari”. Con queste parole il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Marco Bussetti, ha inaugurato il percorso di formazione “Incontri regionali di formazione congiunta per personale dell’amministrazione scolastica e penitenziaria in servizio presso gli Istituti Penali del Veneto”.

Il primo incontro si è tenuto presso la Casa circondariale di Rovigo, nella giornata di ieri, 15 febbraio 2024. Sono intervenuti il Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria, i funzionari e gli operatori dell’Ufficio II dell’Usr per il Veneto, oltre un centinaio tra Dirigenti scolastici, docenti dei Centri provinciale per l’istruzione degli adulti, docenti che operano nelle carceri, direttori e funzionari di area giuridico pedagogica, agenti di polizia penitenziaria degli istituti penitenziari. Il contributo formativo è arrivato dalla relazione del professor Corrado Cosenza del Gruppo interregionale Istruzione ed esecuzione penale del Ministero dell’Istruzione e del merito.

Il progetto è uno dei risultati operativi del protocollo siglato il 4 agosto 2024 tra la Regione Veneto, l’Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - Provveditorato Regionale per il Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige (Prap). Nel protocollo si definisce “l’istruzione e la formazione parte integrante nel reinserimento socio culturale delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione della libertà personale da parte della Magistratura… per stimolare e incoraggiare la capacità di decidere consapevolmente le proprie azioni in rapporto a sé e al sistema sociale”.

Se si considera che una ristretta minoranza dei detenuti possiede un diploma di scuola media superiore e poco più del 60 per cento possiede la licenza media o quella di scuola elementare, si comprende quanto sia importante la presenza dell’istituzione scolastica in carcere.

Obiettivo dei tre appuntamenti è migliorare l’offerta formativa di istruzione per la popolazione detenuta, favorendo un maggior confronto tra operatori delle due amministrazioni, quella carceraria e quella scolastica. Il Veneto ha lavorato in sinergia con il gruppo interregionale Lombardia, Piemonte, Sardegna con la Sicilia come capofila.

Nel suo intervento la dottoressa Angela Venezia, direttore dell’Ufficio Detenuti e Trattamento del Prap, che ha portato anche il saluto della dottoressa Maria Milano Franco d’Aragona provveditore reggente del Prap, ha sottolineato l’importanza del lavoro comune: “Vogliamo imparare ad essere attenti ai valori della cultura di emancipazione, che devono compenetrarsi con le esigenze della sicurezza e del trattamento penitenziario”. Da parte dell’Usr per il Veneto si è sottolineato il successo del lavoro svolto mettendo insieme diverse amministrazioni dello Stato. La formazione congiunta aiuterà il lavoro dei docenti, del personale educativo e del personale dell’amministrazione penitenziaria.

Nella sua relazione il professor Cosenza ha delineato il quadro normativo in cui si muove l’istruzione in carcere, partendo dall’articolo 27 della Costituzione italiana, là dove si dice che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. La sua relazione è stata molto concreta e operativa, evidenziando le difficoltà di fare scuola dentro gli istituti penitenziari, dai problemi di frequenza, di motivazione, a quelli ambientali. “L’istruzione deve comunque essere sempre al primo posto - ha detto Cosenza -, quindi ha bisogno di luoghi e di persone che contribuiscono a questo”.

Centrale è dunque il coordinamento tra amministrazione penitenziaria, Cpia, dirigenti scolastico, docenti, personale educativo che si trovano nella commissione di coordinamento educativo del carcere.

I prossimi incontri sono fissati per mercoledì 6 marzo 2024, presso l’IIS Piovene di Vicenza sul tema “Aspetti pedagogici dell’intervento educativo nell’ambito dell’area trattamentale” con l’intervento del dottor Ivo Lizzola dell’Università di Bergamo e mercoledì 10 aprile 2024, presso la Casa Circondariale di Rovigo, sul tema “Rispondere ai bisogni formativi della popolazione detenuta: specificità e proposte operative” con l’intervento della dottoressa Catia Taraschi, direttrice Ufficio detenuti Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e la dottoressa Arianna Balma Tivola, funzionario giuridico pedagogico del carcere Vallette di Torino.