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di Giacomo Costa

La Nuova Venezia, 13 aprile 2024

Il progetto era iniziato anni fa ma non si era mai concluso. Andrà a sostituire la struttura ora attiva a Treviso. Ci sono le porte blindate, ma le finestre sono identiche a quelle nelle aule e negli uffici del giudice. Gli impianti sono stati predisposti, ma mai attivati. Un lavoro a metà, insomma, che ora però sarà recuperato per diventare uno dei tre assi strutturali della giustizia minorile non solo veneta, anche di Friuli e Trentino. Il Centro di prima accoglienza di Mestre, adiacente al Tribunale dei minori, è infatti destinato a sostituire quello attuale di Treviso, che vale per tutto il distretto nordestino. Lo ha annunciato il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari, venerdì in visita nelle aule di terraferma.

Il senatore ha incontrato il procuratore capo, la magistratura minorile e il capo dipartimento, Antonio Sangermano, poi ha compiuto un sopralluogo proprio nei locali di piazzale Carlo Alberto dalla Chiesa che avrebbero dovuto diventare lo spazio in cui trattenere i minorenni fermati e in attesa di convalida o comunque i non accompagnati protagonisti di illeciti prima che venga loro trovata una sistemazione definitiva. “L’obiettivo è di riqualificarli e renderli rapidamente agibili. Gli spazi sono adeguati alle necessità previste dal servizio, sia per i minori che per il personale di polizia penitenziaria”, ha dichiarato Ostellari. “Il comprensorio minorile di Treviso comprende un istituto per minori e un Cpa. Entrambi saranno progressivamente dismessi”.

La struttura penale destinata alla rieducazione, dove sono detenuti i minori già giudicati dal tribunale, sarà sostituita con quella in fase di realizzazione a Rovigo e che dovrebbe essere pronta entro l’anno; lì saranno anche trasferiti i 18 ospiti attuali dei locali trevigiani. Il futuro Cpa sarà invece quello di Mestre, appunto, dove potranno trovare spazio come minimo dieci giovanissimi; tanti, se si considera che per tutti si tratterà di un passaggio temporaneo, normalmente non superiore alle 48 ore (al momento, a Treviso, nessun minore si trova nel Centro esistente). I tempi per l’adeguamento della struttura dovrebbero essere anche più rapidi di quelli previsti per il complesso rodigino: di fatto si tratterebbe di attivare l’impiantistica, adeguare le stanze (soprattutto sostituendo le finestre, oggi semplici infissi in vetro) e rinnovare tutti i locali. I costi dell’operazione sono ancora in fase di valutazione e saranno poi oggetto di gara. “Manteniamo i patti”, ha concluso Ostellari, “l’azione di ammodernamento prosegue con determinazione, con una particolare attenzione alle esigenze educative e di recupero dei minori”.