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di Antonella Gasparini

Corriere del Veneto, 17 dicembre 2023

L’ultima persona l’hanno trovata morta nel parcheggio di un’azienda dismessa, vicino al sottopasso di via Giustizia a Mestre, giovedì. Verso le 19, non molto distante dalla stazione in via Trento, la polizia ferroviaria ha scoperto a salma di una quarantenne, il quarto senzatetto recuperato privo di vita in strada negli ultimi quindici giorni. Se non è un’emergenza, di sicuro fa pensare. Delle altre tre vittime, una sola non era nota ai servizi sociali del Comune: si tratta del giovane trovato il primo dicembre in via Filiasi, adagiato su una panchina e con segni di ecchimosi e ferite sul corpo che la procura sta approfondendo.

Sotto il cavalcavia di Marghera, in via della Pila, il 5 dicembre è morto all’aperto un romeno di cinquant’anni. Non era solito chiedere un riparo, ma era tra i frequentatori delle mense. Molto cagionevole di salute e spesso ricoverato, alla fine le sue condizioni sono peggiorate e la morte è arrivata per il suo stato di fragilità. Giovedì i senzatetto ritrovati quando era troppo tardi sono stati due. Al mattino un polacco di 39 anni a San Giuliano, galleggiante in una canaletta: più volte agganciato dai servizi di strada non aveva mai voluto un posto al caldo. La sera la quarantenne, di origini ungheresi, che era seguita e accolta già da qualche anno dal Comune. Arrivava spesso allo stop&go per trascorrere la notte e gli operatori la conoscevano bene. Come possa essere rimasta addirittura più giorni per strada, senza vita, lo stabiliranno gli esami sulla salma recuperata, in parte in stato di decomposizione. Da quanto si è appreso faceva uso di sostanze; appare improbabile che il decesso sia legato all’intervento di terzi.

Quattro morti ravvicinate, storie diverse che hanno in comune marginalità e dipendenze. “Sta cambiando il profilo dei clochard - commenta l’assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini - Non si tratta più di una scelta “romantica”, spesso dietro c’è un disagio psichico-mentale che porta anche a rifiutare il sostegno. È un tema su cui mi sono confrontato con gli assessori degli altri capoluoghi veneti e che deve essere affrontato insieme all’Usl e al legislatore”. Sono 24 le persone “recuperate” dalla strada attraverso i servizi sociali del Comune nell’ultimo triennio. Tutte hanno ottenuto autonomia abitativa, spiega Venturini: “I senzatetto non sono aumentati, sono circa un centinaio. È più complessa la loro gestione”, sottolinea.

Il Comune mette a disposizione 36 posti nella Casa dell’ospitalità, che possono crescere fino a 45, e 15 sono quelli del centro di via Giustizia. Ci sono i servizi per le emergenze, garantiti assieme alla polizia locale, e quelli di strada h24. Con il piano freddo per chi non vuole un letto vengono date coperte e sacchi a pelo. “Il Comune con il progetto Oculus sgombera uno stabile abbandonato alla volta dove dei malcapitati hanno trovato riparo - commenta il consigliere comunale Pd, Paolo Ticozzi - Così non si affrontano queste situazioni, si spostano solo i problemi. Dove vanno poi le persone sgomberate?”.