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La Nuova Venezia, 13 aprile 2024

Il noto artista americano nel carcere veneziano per parlare di arte e cultura e coinvolgere i detenuti in laboratori. Venerdì mattina il carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia ha visto una visita speciale: Mark Bradford, il rinomato artista americano, ha fatto tappa presso l’istituzione penitenziaria su invito del direttore Enrico Farina e della cooperativa Rio Terà dei Pensieri che opera all’interno del carcere promuovendo il reinserimento lavorativo dei detenuti attraverso attività come la pelletteria e la serigrafia. Grazie al loro impegno nel fornire opportunità di formazione e lavoro ai detenuti, stanno contribuendo a rompere il ciclo della recidiva e a preparare gli individui per una transizione positiva nella società una volta scontata la pena. L’incontro tra Mark Bradford e i detenuti ha rappresentato un momento di ispirazione e di apertura mentale. L’artista ha condiviso la sua esperienza e la sua prospettiva unica sull’arte come strumento di trasformazione e di espressione individuale. I detenuti hanno avuto l’opportunità di interagire direttamente con l’artista, porre domande e persino partecipare a piccoli laboratori creativi.

Il direttore Enrico Farina ha sottolineato l’importanza di iniziative come questa nel promuovere la riabilitazione e il reinserimento sociale dei detenuti. Ha espresso gratitudine nei confronti di Mark Bradford per aver dedicato del tempo e della sua arte a questa causa, sottolineando come la collaborazione tra artisti e istituzioni penitenziarie possa aprire nuove prospettive e possibilità per tutti gli interessati. “In un momento in cui il dibattito sulla giustizia penale e sul sistema carcerario è sempre più acceso, eventi come la visita di Mark Bradford al Carcere di Santa Maria Maggiore ci ricordano l’importanza della compassione e della speranza nel processo di riabilitazione. Sono questi gesti di solidarietà e di comprensione che possono veramente fare la differenza nella vita di coloro che sono stati coinvolti nel sistema penitenziario”, spiegano dalla cooperativa.