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di Beatrice Branca

Corriere del Veneto, 9 luglio 2023

La moglie Sandra aveva avvisato che Alexandre aveva problemi psichici e manifestato intenzioni suicide. “Adesso la famiglia è intenzionata ad andare fino in fondo”, annuncia l’avvocato Francesco Schioppa che assiste vedova e figlia di Alexandre Santos De Freitas, il 45enne brasiliano residente a Montebelluna morto in carcere a Santa Maria Maggiore cinque giorni dopo il suo arresto.

Suicidio, ha stabilito l’autopsia alla presenza del consulente tecnico nominato dalla famiglia. Aveva ingerito il tappo di una bottiglia e una pallina da biliardino che ne hanno causato la morte per soffocamento. Le avrebbe ingoiate mentre si trovava nella sala ricreativa, non visto nonostante la presenza di numerose persone tra detenuti e addetti; le telecamere pare abbiano invece ripreso la scena.

De Freitas era stato arrestato il 28 giugno in pieno delirio psicotico, mentre all’aeroporto lanciava petardi rinforzati con chiodi e viti contro i carabinieri. Era convinto di essere perseguitato e cercava di attirare l’attenzione delle forze dell’ordine. Che l’uomo fosse pericoloso non ci piove. Che fosse fragile lo prova il suicidio avvenuto il 3 luglio. “La famiglia andrà fino in fondo per capire se le informazioni sono state trasmesse e se la struttura ha agito in modo opportuno”, annuncia l’avvocato Schioppa.