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di Cristina Pastore

La Stampa, 8 agosto 2022

Era un “cortilaccio”, ha ricordato la garante dei detenuti di Verbania Silvia Magistrini: con i lavori è diventato un luogo per quanto possibile “bello”, che aiuta chi deve scontare una pena a imboccare il sentiero di una nuova vita.

Il campo da basket, pallavolo e calcetto inaugurato l’altro pomeriggio nella casa circondariale di Pallanza dai palleggi tra i giovani atleti della Paffoni Fulgor Omegna e reclusi nel carcere di Verbania è la dimostrazione di come lo sport, con i suoi valori, possa fare molto bene anche in contesti impegnati nella rieducazione e nell’inclusione. L’idea era nata qualche anno fa, avviata con un contributo della Cassa ammende, ma poi si era arenata. La nuova direttrice del carcere verbanese Stefania Mussio l’ha sbloccata grazie al sostegno di Fondazione Comunitaria del Vco,Ordine degli avvocati di Verbania, Rotary club Pallanza Stresa.

L’impegno dei volontari - All’inaugurazione del campetto era presente il provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Rita Russo, che ha sottolineato come Verbania possa contare su un volontariato di qualità: quello garantito da 25 anni dall’associazione Camminare Insieme, a fianco dei detenuti nella quotidianità. Poter disporre dell’”ora dello sport”, grazie al campetto ricavato nel cortile con il lavoro manuale di alcuni carcerati, cambia le giornate di chi deve trascorre il tempo in limiti di spazio e attività. “Avevamo già sostenuto progetti volti al reinserimento sociali come quelli della Banda Biscotti e della mensa sociale Gattabuia, in questo caso abbiamo voluto sostenere le attività interne alla comunità carceraria” ha detto Maurizio De Paoli, presidente della Fondazione Comunitaria. Marco Marchioni, presidente dell’Ordine degli avvocati, ha sottolineato quanto il progetto sia attinente a una professione volta alla difesa dei diritti. Maurizio Bianchi, presidente del Rotary Pallanza Stresa, ha espresso la disponibilità a dare una mano per la realizzazione di altri interventi nella casa circondariale che ospita una sessantina di detenuti.

I nuovi progetti - “Stiamo già lavorando ad altre iniziative: ci ha spronato a farlo Papa Francesco, che abbiamo avuto il dono di incontrare a maggio - ha ricordato Mussio -. Stiamo ristrutturando una sala d’ascolto, con le competenze acquisite dai detenuti grazie a un corso di stucco e decoro, e sulla facciata vorremmo creare un giardino verticale: avremo senz’altro bisogno dell’aiuto della città per completare questo progetto. Intanto sono stati sistemati altri due ambienti adibiti a piccole palestre, che insieme alla biblioteca diventano locali alternativi alla cella, fondamentali per chi non beneficia della semilibertà.