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di Laura Tedesco

Corriere del Veneto, 12 dicembre 2023

“Il carcere di Verona diventerà un simbolo di ingiustizia”. Sull’escalation di suicidi all’interno del penitenziario scaligero, addirittura tre nell’arco di soli ventotto giorni, la senatrice e attivista per i diritti umani Ilaria Cucchi, sorella di Stefano ucciso nel 2009 a Roma in regime di custodia cautelare, interviene con un pesante affondo partendo dall’ultimo dramma di Oussama Sadek, impiccato nel pomeriggio dell’Immacolata in cella d’isolamento a Verona: “Non stava bene, aveva già dato ampi segnali in passato di disagio psichico, ingerendo vetri, incendiando la sua cella”. È la testimonianza dell’associazione Sbarre di zucchero, dopo che nel carcere di Montorio un altro detenuto si è tolto la vita. Il terzo, in meno di un mese. Le strutture penitenziarie sono in condizioni disastrose scrive Cucchi - Qualche mese fa il Corriere parlava delle carceri venete come di polveriere pronte a esplodere. E non è l’unica regione, anzi. Il governo non ha soluzioni al crescente malessere e disagio sociale, alla povertà, alle dipendenze. Parla dell’Italia come della locomotiva d’Europa, ma la verità è che qui si sta sempre peggio. Montorio diventerà un simbolo di ingiustizia, perché la cella sarà la triste dimora di tutte le persone a cui la politica continua a vendere, contro ogni decenza, dei castelli di falsità. Senza sapere offrire una vera speranza”. Anche l’associazione Sbarre si fa sentire: “Alla luce del terzo suicidio in 28 giorni nel carcere di Montorio, abbiamo deciso di interpellare il deputato Flavio Tosi - dichiarano Monica Bizaj, Micaela Tosato e Marco Costantini del direttivo -. L’appello urgente che gli abbiamo rivolto riguarda la situazione di detenuti tossicodipendenti ed affetti da disagio psichico”. Intanto la Camera penale di Verona è pronta ad azioni forti: “È giunto il momento di alzare la voce e gridare “basta!”: l’Avvocatura penale scaligera è pronta, come sempre, a fare la sua parte, anche a deliberare lo stato di agitazione ed a proclamare l’astensione dall’attività di udienza, se ciò sarà necessario per riportare l’attenzione delle Istituzioni sulla gravissima situazione in cui versa la casa circondariale di Verona”. Una polveriera.