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Corriere del Veneto, 7 dicembre 2023

“Filippo Turetta non è un carcerato vip”. I detenuti del carcere di Montorio scrivono ai giornali per smentire le notizie di “proteste” per un presunto trattamento di favore nei confronti del ventiduenne padovano. “Vogliamo precisare il disgusto nell’aver visto “giudizi in diretta” prima che Filippo o fosse sentito dal pm, e senza rispetto dei genitori, colpiti da violenza psicologica”. Lo scrivono in una lettera i detenuti della sesta sezione-infermeria del carcere di Montorio, dov’è rinchiuso Filippo Turetta.

“Non c’è stata alcuna protesta da parte nostra - aggiungono, riferendosi a notizie di stampa rilanciate anche dal governo - per la consegna dei libri dovuti al detenuto Turetta. Tenendo conto che è indagato per un reato diverso dal nostro, la popolazione carceraria non avrebbe acconsentito ad agevolazioni di favore rispetto ad altri”. Continuano i detenuti: “Non sono stati colpiti solo i genitori di Filippo in prima persona, ma tutta l’opinione pubblica, che non vorrebbe mai leggere di queste terribili vicende, solo l’onnipotente - è scritto ancora - sarà in grado di giudicare e perdonare, sempre se il responsabile avrà pieno pentimento. Un essere umano non può dare giudizi prima della chiusura delle indagini”.

Fonti ben informate dicono che i detenuti di Montorio sono consapevoli dello stato psichico grave in cui si trova il giovane, e in queste ore stanno cercando di preservarlo da notizie che potrebbero aggravare il rischio che tenti il suicidio in cella. Per questo evitano di alzare il volume dei tg che parlano di Giulia e di sottoporgli articoli di giornale sull’omicidio.