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di Laura Tedesco

Corriere di Verona, 2 agosto 2023

Notte degli amici in diretta streaming a un anno dalla tragedia. La lettera della 27enne suicida alla De Filippi, le lacrime del papà. Un anno fa, nella notte tra l’1 e il 2 agosto 2022, Donatella Hodo si tolse la vota in cella a Verona lasciando una lettera d’amore al fidanzato.

“Leo amore mio, mi dispiace. Sei la cosa più bella che mi poteva accadere e per la prima volta in vita mia so cosa vuol dire amare qualcuno ma ho paura di tutto, di perderti e non lo sopporterei. Perdonami amore mio, sii forte, ti amo e scusami”. Un’ultima, straziante lettera d’amore: l’addio al mondo di Donatella Hodo, la 27enne che nella notte tra l’1 e il 2 agosto 2022 si uccise inalando gas dal fornelletto nella solitudine della cella nel carcere Montorio a Verona, erano state quelle commoventi parole al fidanzato Leo che la stava aspettando “fuori” per iniziare la convivenza e realizzare il loro sogno di coppia.

Purtroppo però Donatella, reclusa per una serie di piccoli reati contro il patrimonio legati al tunnel della droga da cui stava faticosamente cercando di uscire, non sopravvisse a una notte di solitudine, di depressione, di angoscia, a un “buco nero” da cui forse, secondo le amiche che non l’hanno mai dimenticata fondando in suo nome l’associazione per i diritti dei detenuti Sbarre di Zucchero, “sarebbe bastata una telefonata per salvarle la vita e farle superare quelle ore di crisi profonda, quella sua paura di non farcela”.

Una tragedia da non dimenticare, quella costata la vita a Dona, che nel primo anniversario è stata commemorata la notte appena trascorsa con una diretta streaming sui social di Sbarre, mentre il papà Nevruz Hodo si commuove: “Con la morte di mia figlia è come se me ne fossi andato anch’io, la mia salute ne ha risentito pesantemente. Proprio oggi (ieri, ndr) abbiamo installato una laa Castel d’Azzano in ricordo dell’amore immenso che ci legherà per sempre a lei, anima sofferente ma pura”. Nel nome di Dona le amiche e gli amici di Sbarre in questi 12 mesi di intensa attività hanno scritto libri, raccolto pensieri e poesie, organizzato eventi e raccolte benefiche, attuato molteplici iniziative per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica, come l’appello appena inviato al presidente della Repubblica Mattarella “per concedere più visite e telefonate ai reclusi”.

Un evento online toccante, quello organizzato la scorsa notte dalle fondatrici di Sbarre Micaela Tosato e Monica Bizaj, una diretta Facebook durante cui è stata letta la missiva inviata dal carcere da Donatella alla De Filippi, il suo idolo: “Ciao Maria, ti scrivo per raccontarti la mia storia e chiederti aiuto. Mi chiamo Donatella e ora purtroppo mi trovo in cella a Montorio, sono finita qui perché ho avuto un’infanzia e un’adolescenza difficili con tanti problemi, non ho avuto la forza di reagire e mi sono buttata nella droga”.

Donatella voleva “ricominciare e cambiare vita”: alla sua presentatrice prediletta chiedeva “aiutami a cambiare”. Purtroppo alla De Filippi quella lettera non è mai arrivata, purtroppo nessuno ha potuto salvare Dona dal male oscuro, dalla “paura di non farcela”. Un dramma che ha segnato le coscienze, anche quella del giudice di Sorveglianza Vincenzo Semeraro che le ha chiesto “scusa” con una toccante lettera scandita ai funerali, “scusa per non averti capita”.