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di Roberto Bonaldi

rainews.it, 11 febbraio 2024

Una situazione che Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva, ha rilevato nella casa circondariale di Montorio, tappa del suo viaggio alla scoperta delle condizioni di detenzione in Italia. Tra cronico sovraffollamento e casi di marginalità sociale. Questione di numeri. Metrature degli spazi condivisi, l’ammontare dei detenuti e di chi è incaricato di sorvegliarli e assisterli. Disequilibri maturati nel tempo, fino allo stato attuale, con i problemi al sistema penitenziario all’ordine del giorno, e una soluzione che tarda a mostrarsi. Lo rileva il senatore Ivan Scalfarotto, membro della Commissione Giustizia: nella sua visita alle carceri italiane, la tappa veronese alla Casa circondariale di Montorio (Verona), che con cinque suicidi tra detenuti solo dallo scorso novembre, è rappresentazione del cortocircuito in atto.

Scalfarotto: rivedere le condizioni di detenzione - Spazi angusti, acqua fredda, muffa sulle pareti. Carceri, dice Scalfarotto, diventate ormai ricettacolo di marginalità sociale. Tanti detenuti con malattie psichiatriche, problemi di tossicodipendenza. Se il sistema sociale in Italia non sa farsi carico di questi, aggiunge il senatore, non resta che tenerli in cella. Lì dove un terzo delle persone è ancora in attesa di giudizio. Disagi che si accumulano. L’appello di Scalfarotto al governo: servono progetti di inserimento lavorativo per chi è prossimo all’uscita. Più in generale, rivedere le condizioni di detenzione.