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di Camilla Ferro

L’Arena, 14 gennaio 2024

Il sottosegretario alla Giustizia a Montorio dopo i tre suicidi. Ostellari: “Verona ha imprese che possono investire e produrre qui”. “Sovraffollamento, non c’è emergenza rispettati i 3 metri”. “Qui abbiamo persone che si sono tolte la vita. Parlare di Playstation significa fare torto a loro e alla nostra intelligenza”. “Qui” è il carcere di Montorio. Ad uccidersi sono stati, tra novembre e dicembre scorsi, tre detenuti. A tentare di farlo, altri due nelle ultime settimane. “Il videogioco”, invece, sarebbe quello fatto arrivare a Filippo Turetta - reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin - che avrebbe scatenato le ire e i maldipancia degli altri detenuti corsi immediatamente a denunciare differenze di trattamento tra reclusi di serie A e B. Narrazione in realtà smentita dagli stessi carcerati che hanno anche scritto una lettera per dissociarsi pubblicamente dalla querelle fatta circolare da parenti e volontari male informati. O volutamente provocatori.

Sopralluogo a Montorio - A smorzare la controversia, da Roma è salito ieri a Verona il senatore della Lega Andrea Ostellari, sottosegretario alla giustizia. “Mi limito a ribadire che in questo carcere e in tutte le altre strutture di detenzione italiane”, ha ribadito, “non si applicano favoritismi a nessuno e le decisioni su quelle che possono essere le attività ricreative adeguate a ciascun utente vengono prese da personale qualificato. Quindi”, ha sottolineato, “chi alimenta pericolose leggende, per quel che ci riguarda è fuori dalla squadra, quella che lavora in sinergia per dare risposte concrete ai problemi”. E ha lanciato un appello: “Facendo sistema si può raggiungere l’obiettivo di evitare altri drammi dentro alle celle, creando un sistema dell’esecuzione della pena capace di garantire dignità alle persone. La cura contro i suicidi è il lavoro. Nei penitenziari dove si lavora si verificano meno aggressioni e meno autolesionismi, in un clima di maggior armonia con il personale”.

La cura contro i suicidi - Quindi l’appello alla comunità di Verona: “Esiste una legislazione che consente alle imprese di investire e produrre in carcere. Nel Veronese c’è un forte tessuto imprenditoriale, auspico che cooperative e aziende scelgano di trasferire a Montorio le loro lavorazioni. Gli spazi ci sono, chiedo alla città di essere parte di questo progetto contribuendo così a concretizzare un percorso capace di portare beneficio anche alla nostra società. Da parte del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) troveranno piena collaborazione”. In passato la coop Lavoro e Futuro teneva occupati a Montorio 150 detenuti. Per problemi amministrativi, l’accordo con la direzione del penitenziario è saltato e tutto si è bloccato. Oggi i detenuti che lavorano sono pochissimi, circa 35 su 545. Ecco l’altra grande emergenza: la capienza massima della struttura è per 335 ospiti (dati del Dap aggiornati al 31 dicembre).

Sos sovraffollamento - “Il problema c’è”, ha ammesso Ostellari, “e se la sinistra pensa di risolverlo, e l’ha fatto in passato, con il “liberi tutti”, questo Governo no: siamo contrari alle leggi svuota-carceri, quindi non concederemo grazie ed indulti, perché non risolvono nulla. Il 70 per cento dei detenuti che esce con questi provvedimenti poi torna nel circuito criminale. La soluzione giusta invece è investire nelle strutture e nel personale e fare una programmazione strategica del sistema di esecuzione della pena nel rispetto delle regole”. Il sottosegretario ha ricordato al proposito che il governo è al lavoro per costruire nuove carceri e che per gli under 18 l’ha già fatto. “Abbiamo riaperto l’Istituto penale per i minorenni di Treviso”, ha elencato, “ristrutturato quello di Catanzaro, ampliato il Beccaria di Milano ed entro la fine dell’anno inaugureremo la struttura di Rovigo”. Resta l’overbooking a Montorio. “La situazione è che qui i posti sono 335 e le presenze 545. Situazione insostenibile e fuori dalla legalità? Non è così perchè la Corte Europea dei diritti dell’uomo dispone richiami e sanzioni quando per ogni carcerato vi sono meno di 3 metri quadri a testa. A Verona questo limite non è superato”.

Assistenza sanitaria - Accanto al sottosegretario, l’assessore alla sanità della regione Manuela Lanzarin ha garantito che la Regione è attiva a Montorio con l’assistenza sanitaria e le attività sociali. “Ho di recente incontrato il ministro Schillaci”, è intervenuto Ostellari, “per istituire un tavolo di lavoro sulla sanità penitenziaria e sulle criticità esistenti, che derivano anzitutto dal fatto che la popolazione carceraria è cambiata. Un tempo era costituita in gran parte da italiani con una solida vocazione criminale, oggi invece nelle sezioni ci sono numerosi tossicodipendenti o malati psichiatrici, oltre a disadattati condannati per piccoli reati. Per questo tipo di condannati va trovata una soluzione diversa rispetto alla detenzione classica. E non spetta solo al sistema della giustizia individuarla”.