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di Angiola Petronio

Corriere Veneto, 6 gennaio 2024

Il carcere di Montorio è al centro di polemiche per i presunti privilegi - smentiti dalla direzione - a Filippo Turetta. “Il carcere non è un parco divertimenti”. È tranciante, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. E il suo commento arriva all’indomani della denuncia dell’associazione Sbarre di Zucchero su presunti “privilegi” - smentiti sia dalla direttrice della casa circondariale che dagli stessi detenuti in una lettera aperta di un mese fa di cui godrebbe, nel carcere di Montorio in cui è recluso, Filippo Turetta il 22enne padovano reo confesso per l’omicidio dell’ex fidanzata, la coetanea Giulia Cecchettin.

Sbarre di Zucchero in un comunicato ha parlato di Montorio come di un carcere “nel quale si sono suicidati 3 ragazzi in meno di un mese tra il novembre ed il dicembre scorso (suicidi per i quali la procura ha aperto un fascicolo d’indagine, ndr), ma che è balzato agli onori delle cronache solo ed esclusivamente per l’azzardata decisione di detenere in questo carcere, già martoriato da croniche problematiche, Filippo Turetta”.

E a lui si riferiscono quando parlano di Montorio come di un carcere “in cui c’è chi può trascorrere il tempo giocando con la playstation e c’è chi viene abbandonato in una cella di isolamento”. “Nessun trattamento di favore a Turetta - ha replicato la direttrice Francesca Gioieni -. I detenuti che si trovano come lui in infermeria non hanno le occasioni di socialità che hanno gli altri. Pertanto loro hanno l’accesso a una playstation. Questo non è un privilegio. E di playstation ne arriveranno altre a breve”.

La cosa, evidentemente, non è piaciuta al sottosegretario Ostellari. Il quale, annunciando una sua venuta a Verona, ha commentato che “i detenuti devono studiare, lavorare e partecipare a un percorso di rieducazione. Venerdì 12 gennaio farò nuovamente visita alla casa circondariale di Verona, insieme al presidente della Commissione Giustizia della Camera Ciro Maschio. Chi ha sbagliato deve espiare la sua pena, in condizioni di piena dignità, ma senza premi. Voglio assicurarmi che questo accada anche nell’istituto veronese. In caso contrario adotteremo i provvedimenti necessari”.

Espiazione certa della pena, ma nessuna parola da parte del sottosegretario leghista sui tre suicidi avvenuti a Montorio in un mese. O sul tentato suicidio dell’ultimo dell’anno. O sul sovraffollamento e sulla carenza di agenti di polizia penitenziaria. Ma il 12 gennaio oltre ai presunti “premi” si potrà approfondire anche questo.