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veronatomorrow.it, 5 settembre 2024

I Consiglieri regionali Tomas Piccinini ed Enrico Corsi hanno recentemente effettuato una visita presso l’istituto penitenziario di Montorio, a Verona, e hanno lanciato un appello per affrontare una situazione divenuta ormai insostenibile sia per i detenuti che per il personale. Le condizioni critiche all’interno del carcere sono state denunciate da diverse organizzazioni, tra cui Alsippe (Alleanza sindacale polizia penitenziaria) e la Camera Penale, e sono state ulteriormente aggravate dal sovraffollamento e dalle condizioni di vita precarie.

Secondo i dati forniti, a fine giugno, il carcere ospitava 608 detenuti, quasi il doppio rispetto alla capienza massima prevista di 335 persone. Questo sovraffollamento ha creato una situazione estremamente tesa all’interno della struttura, con episodi sempre più frequenti di violenza e autolesionismo tra i detenuti. Tomas Piccinini, consigliere di Veneta Autonomia, ha sottolineato come questa condizione crei un ambiente di lavoro insostenibile per gli agenti penitenziari, che si trovano a dover gestire un numero eccessivo di detenuti, spesso caratterizzati da problematiche psichiche o comportamentali.

Le richieste dei consiglieri regionali si concentrano su due aspetti principali: l’aumento del personale penitenziario e il miglioramento delle condizioni di abitabilità per i detenuti. Piccinini ha evidenziato come sia fondamentale alleggerire il carico di lavoro degli agenti, aumentando il numero di operatori all’interno della struttura, per ridurre i rischi e lo stress a cui sono quotidianamente esposti. Inoltre, ha insistito sulla necessità di migliorare le condizioni di vita dei detenuti, per ridurre la tensione e prevenire episodi di violenza.

Enrico Corsi, consigliere della Lega, ha collegato parte dei problemi del carcere alla mancanza di una politica migratoria efficace, che contribuisce al sovraffollamento delle carceri. Nel carcere di Montorio sono rappresentate oltre 40 nazionalità diverse tra i detenuti, con conseguenti difficoltà legate alla gestione delle diversità linguistiche, religiose e alimentari. Corsi ha sottolineato l’importanza di strutturare un sistema di accoglienza controllato e virtuoso, che possa prevenire ulteriori complicazioni legate all’immigrazione e ridurre il numero di detenuti stranieri nelle carceri italiane.

In conclusione, i consiglieri regionali hanno richiesto interventi immediati e concreti per risolvere una situazione che potrebbe peggiorare ulteriormente se non affrontata in modo adeguato. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita all’interno del carcere, sia per i detenuti che per il personale, attraverso un aumento delle risorse umane e un miglioramento delle infrastrutture.