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di Paola Tacchella*

Ristretti Orizzonti, 22 marzo 2022

Oggi, primo giorno di primavera, sono state riaperte le porte del carcere alla partecipazione dal territorio dopo un interminabile periodo di separazione il cui inizio tutti gli italiani ricordano. E ora, come si aprono le case all’aria fresca primaverile anche alla casa circondariale arriva una boccata di ossigeno, quello dell’arricchimento reciproco nella partecipazione a momenti collettivi.

Sui ritmi di tante musiche di varie parti del mondo si sono intervallati gli ascolti di scritture degli studenti detenuti, dei corsi del Cpia, alfabetizzazione e scuola media, dell’istituto alberghiero e del corso per odontotecnici. Autori e lettori dei loro stessi scritti, emozionati per l’ascolto del pubblico composto di circa quaranta studenti dell’istituto Copernico-Pasoli e del Sanmicheli, dei dirigenti scolastici del Fermi e del Berti, di autorità scolastiche e istituzionali, hanno apportato un contributo all’incontro “Esistenze diverse in dialogo attraverso la musica”. Essere protagonisti esprimendo una riflessione, una testimonianza o una poesia, è una riappropriazione di identità positiva, condividendo con altri studenti “liberi” uno stesso momento pieno di emozioni.

Tra gli invitati, Nicoletta Morbioli, ora Provveditore agli Studi di Vicenza, già dirigente scolastica del Cpia che ha competenza anche della scuola nel carcere, ha portato un saluto ai suoi studenti detenuti presentando loro il nuovo dirigente scolastico, Paolo Beltrame. È stata anche l’occasione per la consegna del premio allo studente in carcere vincitore dell’ultima edizione della Borsa di Studio intitolata a Nicola Tommasoli. Di Nicoletta Morbioli è stato letto un racconto con le voci prestate da studenti di dentro e fuori del carcere, una anticipazione di una sua prossima pubblicazione.

L’iniziativa promossa dall’Ist. Copernico-Pasoli in collaborazione con la Direzione del Carcere, la Rete Stei (Scuola e Territorio: Educare Insieme), con il Cpia, l’IC Vigasio e l’associazione Prospettiva Famiglia, rientra nell’ambito dei progetti di Educazione Civica. A partire da questa nuova stagione potremo scrivere un nuovo capitolo di rinascita, di rivitalizzazione, di recupero delle relazioni, di scambio e di collaborazione per far crescere ancor più comunità, per un senso di appartenenza e per la partecipazione alla collettività, obiettivi non solo per il carcere, ma ancor prima per tutta la cittadinanza di cui tutti siamo parte. Stamattina il gruppo Mosaika ha acceso la stanza di note e ritmi che hanno coinvolto tutti i partecipanti, anche cantando insieme, perché la musica abbatte le barriere e avvicina gli uomini, sintonizza i battiti e i respiri in una stessa melodia, in una stessa onda vitale.

*Docente della scuola nella Casa circondariale di Montorio