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di Angiola Petronio

Corriere di Verona, 7 febbraio 2024

Da domani i detenuti di Montorio inizieranno lo “sciopero del carrello”, rifiutando il vitto. Intanto sulla situazione del carcere è scontro politico. La comunicazione arriva dall’associazione Sbarre di Zucchero. “Da giovedì 8 febbraio - è scritto in una nota - i detenuti di tutte le sezioni del carcere di Montorio, a partire dalla quinta sezione, inizieranno lo sciopero del carrello - rifiutando il vitto - come forma di protesta nonviolenta contro le drammatiche condizioni in cui versa il penitenziario scaligero”. Parla di “sovraffollamento, quasi totale assenza di attività lavorative, escalation impressionante di suicidi e tentativi di suicidio, sempre più frequenti tensioni interne tra detenuti stessi” Sbarre di Zucchero. Ed elenca gli ultimi casi, da un incendio in seconda sezione del 30 gennaio alla “furibonda lite in prima sezione di ieri sera (il 5 febbraio, ndr), che ha portato in isolamento 5 ristretti, tensioni aumentate innegabilmente dal regime chiuso delle sezioni”. L’associazione ricorda i 5 suicidi avvenuti da novembre a sabato nella casa circondariale veronese e denuncia che “la disperazione regna sovrana nel non-luogo di Montorio, dove la funzione rieducativa della pena, sancita dalla carta costituzionale è ridotta ad un non-tempo esclusivamente punitivo, senza prospettive per il dopo carcere, un cupo trascorrere di ore, giorni, settimane e mesi, con la speranza di avere il coraggio di restare in vita”.

La situazione a Montorio è diventata ormai anche un caso politico. “Siamo tutti sgomenti per quanto sta accadendo nel carcere ma, per favore, evitiamo le strumentalizzazioni politiche: il Comune non ha alcun potere su quanto avviene tra quelle mura, e l’intervento concreto deve arrivare da parte del governo e dei parlamentari veronesi”. Così le consigliere comunali di centrosinistra (Alessia Rotta, Beatrice Verzè, Jessica Cugini, Chiara Stella e Paola Poli).

Secondo Rotta “bene ha fatto il Comune di Verona a creare un apposito tavolo di lavoro e a chiamare in causa i referenti nazionali, a partire dal capo del Dap e dal Garante nazionale dei detenuti. È chiaro che il Comune non ha alcuna competenza diretta in materia, ma è altrettanto chiaro che siamo preoccupate e consideriamo inaccettabile quanto sta avvenendo. Per questo motivo invitiamo quanti possono davvero intervenire a farlo subito, a partire dal presidente della commissione Giustizia della Camera, Ciro Maschio, che ha giurisdizione in questo campo. E questo vale anche per il sottosegretario Andrea Ostellari che, visitando Montorio, aveva negato la gravità della situazione, mentre la drammatica realtà carceraria dovrebbe essere in cima all’agenda del governo”. Immediata replica, dal centrodestra, di Patrizia Bisinella. “C’è voluto il quinto suicidio in poche settimane - tuona la leader di Forza Italia - per svegliare dal torpore l’amministrazione comunale e il garante dei detenuti, che fino a ieri aveva minimizzato i gravi problemi presenti al carcere di Montorio. È dalla fine della scorsa estate - ricorda Bisinella - che chiedo a gran voce un intervento univoco e condiviso per risolvere le problematiche segnalate da polizia penitenziaria e detenuti, ma da allora ho registrato solo parole al vento i non ho visto azioni per coinvolgere le categorie economiche della città, come proposto dalla sottoscritta, per individuare percorsi lavorativi all’interno della struttura: e questo - conclude Bisinella - è un preciso compito del sindaco e del Comune”.