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vicenzareport.it, 16 settembre 2023

L’amministrazione mette in campo iniziative e progetti per la Casa circondariale. Il carcere come un “quartiere”, con specificità e problematiche da affrontare a tutto tondo, come si fa con il resto della città. Con questo obiettivo l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto e le presidenti delle commissione consiliari Servizi alla popolazione Luisa Consolaro e Diritti e pari opportunità, Martina Corbetti, stanno affrontando un tema che nelle settimane estive ha sollevato molte preoccupazioni interne ed esterne della struttura del Carcere di Vicenza “Filippo Del Papa” di San Pio X. Un primo importante momento di confronto si terrà lunedì 18 settembre alle 17.45, quando le commissioni consiliari IV e V si riuniranno in seduta congiunta per fare il punto della situazione.

Mancanza di personale per i vari progetti - “Sia la senatrice Sbrollini, artefice di un’interrogazione parlamentare al ministro Nordio, a tutti gli effetti titolare primario della gestione delle istituzioni carcerarie, sia i consiglieri comunali Maltauro, Conte e Naclerio della minoranza e Dal Pra Caputo, Pilan e Ghiotto della maggioranza - ricordano le due presidenti di commissione Consolaro e Corbetti - hanno espresso di recente preoccupazioni che condividiamo. Le problematiche denunciate e solo in parte arrivate alla cronaca locale, non sono purtroppo nuove. Riguardano le condizioni dei detenuti legate al sovraffollamento cronico, al sottodimensionamento del personale carcerario, alla carenza di educatori e di progetti di formazione, attività culturali e professionali per i detenuti, alla non sempre facile gestione delle problematiche sanitarie, oltre al disagio psichico e al rischio di suicidio”.

L’assessore Tosetto - La prima richiesta che intendiamo avanzare ai componenti delle due commissioni - aggiunge l’assessore Tosetto che già a luglio ha visitato il carcere di San Pio X con il sindaco - è promuovere presso il ministero l’assegnazione di una direzione stabile e di stanza a Vicenza, visto che l’attuale dirigente deve seguire anche la casa circondariale di Venezia ed è l’ennesima persona che si avvicenda, nel giro di pochi anni, nella gestione di un’istituzione così complessa”.

Nel frattempo, per puntare all’integrazione con il territorio di un “quartiere” fatto a tutti gli effetti di cittadini a cui prestare attenzione e servizi, in commissione saranno affrontate specifiche esigenze del Del Papa, come la realizzazione di un canale che semplifichi le domande del servizio anagrafico, la previsione di una fermata dell’autobus per lavoratori e familiari, progetti di reinserimento sociale, iniziative di conoscenza, sensibilizzazione e integrazione.

Inoltre l’assessore ha dato mandato alla direzione dei Servizi Sociali di avviare l’iter per rivedere i compiti del Garante dei detenuti, in coerenza col nuovo protocollo del 2 agosto firmato dall’Anci e dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà. Nelle Linee guida, infatti, oltre ad essere indicati i requisiti per la nomina, è prevista l’estensione della competenza in tutti i luoghi dove una persona possa trovarsi privata della libertà, tra cui, oltre agli istituti detentivi: le strutture di responsabilità delle forze di polizia, i luoghi di trattenimento dei migranti irregolari, i servizi psichiatrici ospedalieri, le comunità chiuse, anche di tipo socio-sanitario o assistenziale.

“Si delinea - commenta l’assessore Tosetto - la nuova figura di un garante potenzialmente a tutto campo, dei diritti delle persone limitate nella libertà personale, anche diffondendo la cultura dei diritti finalizzata alla sicurezza sociale. La figura del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale costituisce , infatti, il riconoscimento di come le persone private della libertà personale, siano parte integrante della cittadinanza dei diritti, dei servizi e della partecipazione alla comunità locale anche attraverso politiche di integrazione, di promozione della tutela dei diritti e della relazione tra società dei detenuti e società dei liberi che costituiscono il primo passo per rendere effettivo il principio costituzionale del reinserimento sociale”.

Nelle scorse settimane gli amministratori hanno avuto incontri preliminari con la dirigenza e il medico del carcere, il garante, il cappellano, un responsabile dei volontari, l’associazione Antigone e preso contatti con la Camera Penale. “L’obiettivo di questo primo incontro- concludono i promotori - è quello di avere un rapporto aggiornato sull’attuale situazione della struttura di San Pio X e sui bisogni della sua popolazione. Verificare le risorse sia interne che presenti nel territorio che si occupano del sistema carcere e del suo compito principale: trasformare la detenzione in occasione di rieducazione e rinegoziazione del rapporto tra il detenuto e la società. Sappiamo che questo è uno dei principali fattori di prevenzione delle recidive. Molte sono le realtà di volontariato, terzo settore, servizi sociali e Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna del Ministero della Giustizia) che sono impegnate in questo difficile e lungo lavoro. Si tratta di costruire, nel rispetto dei diversi ambiti di competenza, modalità e contesti che permettano di valorizzare e integrare gli interventi per poter contenere e andare oltre le emergenze”.