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di Claudia Milani Vicenzi

Giornale di Vicenza, 22 aprile 2024

Al “Del Papa” il tasso di sovraffollamento è del 120%. Mancano anche psicologi e nell’ultima ala costruita ci sono problemi di riscaldamento e all’impianto elettrico. In tutta Italia allarme suicidi. I detenuti sono attualmente 365, quindi il tasso di sovraffollamento è del 120%. Mancano molte figure, dagli educatori agli agenti di polizia penitenziaria. “Quando sono entrato in carcere la mia prima sensazione è stata quella di essere fuori dal mondo, come non esistessi più. La vita all’esterno continuava ma senza di me. Ero stato “cancellato”. Quando, poi, sono uscito niente è stato più come prima”. Queste le parole di un ex detenuto. Parole che fanno riflettere sulla situazione carceraria oggi in Italia.

Parlare di “problema” è riduttivo - Un dato su tutti: dall’inizio dell’anno 31 detenuti e tre agenti penitenziari si sono tolti la vita. Ed è per questo che lo scorso 18 marzo il presidente della Repubblica ha dichiarato: “Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti”. Mercoledì scorso, a un mese esatto dall’appello, la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha diffuso l’appello di Mattarella. A Vicenza si è scelto di proporre un incontro di approfondimento coinvolgendo esperti e “addetti al settore”. All’appuntamento promosso a villa Tacchi hanno preso parte Angela Barbaglio, ex magistrato e garante dei detenuti, Stefano Tolio (responsabile della sanità penitenziaria dell’Ulss 8), il gip Matteo Mantovani, Laura Piva (camera penale), Rachele Nicolin (Commissione diritti umani dell’Ordine degli avvocati) e Luisa Consolaro, presidente della Quarta commissione consiliare “Servizi alla popolazione”.

Il punto di partenza è stato chiaro - Il carcere non deve essere visto come una realtà lontana, che non riguarda i cittadini e la pena non deve essere considerata come una punizione ma come rieducazione. Angela Barbaglio, in pochi mesi, ha già avuto modo di approfondire la realtà della casa circondariale del capoluogo berico e ha illustrato la situazione del carcere “Filippo Del Papa” di San Pio X dove solo da qualche tempo è arrivata una direttrice “fissa” dopo un lungo periodo in cui c’è stata solo una figura a scavalco. Un resoconto, quello di Barbaglio, preciso e puntale ma non certo incoraggiante: “Il tasso del sovraffollamento è del 120%. I detenuti sono 365: quelli dell’alta sicurezza (criminalità organizzata e terrorismo), del circuito di media sicurezza (detenuti “ordinari”) e i collaboratori di giustizia”.

“Questa precisazione - ha aggiunto - è importante perché categorie così diverse non dovrebbero entrare in contatto, cosa che invece avviene data la struttura del carcere”. Troppi detenuti, un problema cronico, ma non solo: anche l’edificio non è in buone condizioni. “Il nuovo padiglione ha la caldaia da sostituire: l’impianto di riscaldamento è saltato, più volte è mancata l’acqua calda. Non va meglio per quel che riguarda l’impianto elettrico. Basti pensare che i campanelli d’allarme all’interno delle celle funzionano a “intermittenza” con tutti i rischi che questo comporta. Le aree ricreative (spazio verde, palestra e biblioteca) sono piuttosto degradate ma, in questo caso, sono in fase di ammodernamento”.

Terza voce drammatica, la carenza di personale - “Gli agenti di polizia penitenziaria sono 170 ma solo 90 fanno effettivo servizio di attività nelle sezioni perché gli altri sono addetti a mansioni amministrative - ha spiegato la garante -. Gli educatori sono tre (di cui uno part-time) e hanno il compito di seguire i 365 detenuti. Gli psicologi sono due (per un totale di 84 ore all’anno). L’unità operativa e sanitaria è ben strutturata ma sovraccarica di lavoro. Quarto tasto dolente: l’attività lavorativa è scarsa e sono molti i detenuti che hanno dichiarato di non averne mai preso parte”.