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di Luciana Cimino

Il Manifesto, 5 settembre 2023

Dopo Palermo e Caivano il governo pensa alla galera per i minorenni. Le misure emergenziali del ministro dell’istruzione Valditara che parla di “cultura del rispetto”. Gli studenti Uds e Rdc: “Non basta, vogliamo una rivoluzione transfemminista e l’educazione all’affettività”. Dopo gli stupri di Palermo e Caivano l’educazione all’affettività nelle scuole, da sempre guardata con avversione dal centrodestra, è diventata per il ministro all’istruzione (e merito) Valditara una questione urgente che riguarda la “cultura del rispetto”.

“Il rispetto non ci basta, pretendiamo educazione sessuale, al consenso, all’affettività, all’emotività, ai generi che sia veicolo della cultura del consenso (hanno risposto gli studenti dell’Unione degli studenti e della Rete della Conoscenza (ogni scuola del Paese dovrebbe essere presidio di educazione sessuale e che quest’ultima sia laica, obbligatoria e che parta dalle scuole dell’infanzia e permei ogni ordine e grado dell’istruzione come servizio continuativo per sviluppare una società libera dalle discriminazioni”.

Gli studenti dell’Uds e Rdc annunciando anche una mobilitazione in tutte le piazze d’Italia per il 17 novembre, giornata internazionale dello studente, “per pretendere un modello di scuola differente, transfemminista ed inclusivo”.

Diversamente dalla gran parte del resto d’Europa l’Italia non ha ancora inserito l’educazione alla sessualità e all’affettività come materia obbligatoria a scuola. La questione è rimandata alla volontà, e ai fondi, delle singole scuole o degli insegnanti. Dopo i recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto donne molto giovani Valditara ha previsto lezioni con esperti del settore (psicologi, rappresentanti di associazioni in difesa delle vittime di violenza, avvocati). e un forte coinvolgimento degli studenti attraverso la “peer education”, formazione tra pari.

Il 25 novembre, nel giorno delle manifestazioni femministe contro la violenza sulle donne, Valditara (con la ministra dlla famiglia Roccella) ha annunciato di volere coinvolgere gli studenti in “corsi” on le vittime di violenza. “Sarà una giornata importante che vedrà la partecipazione anche di testimonial”, Anche l’uso delle parole è un problema in questa iniziativa che non risolve il problema dell’educazione all’affettività.

Sono almeno due le domande: come si sceglieranno gli esperti del settore? E su quali argomenti si punterà? Ci sono associazioni laiche e cattoliche, chi si occupa di stereotipi di genere e educazione alla differenza e chi di prevenire le gravidanze e le malattie sessualmente trasmissibili. “Da anni (ha aggiunto Tess Kucich, coordinatore nazionale della Rete Della Conoscenza (lottiamo avanzando proposte come questa, che sono essenziali perché la didattica nel suo complesso, non solo relativamente a quella sessuale. Gli studenti vanno messi al centro del processo educativo”.

Valditara ha promesso un milione e 500 mila euro per le scuole di Caivano, la nomina di nuovi insegnanti e l’apertura pomeridiana dei plessi scolastici. Sono iniziative come al solito emergenziali. La logica è quella seguita dal governo Meloni sin dal decreto sui rave, Lo si vede dagli annunci di altri ministri e esponenti di Fratelli d’Italiae della Lega. Il piglio è securitario, ispirato alle urgenze imposte dalla cronaca. Ad esempio, la ministra alla famiglia Eugenia Roccella ha proposto di impedire l’accesso ai siti porno ai minori. Proposta che ha suscitato il plauso anche della ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini: “Non esiste la censura ma (ha detto (esiste una protezione per i minori che è fondamentale garantire”.

Il Ministro alla Giustizia Carlo Nordio ha dal canto suo, annunciato una stretta sulla diffusione di materiale pedopornografico senza consenso e pene più severe per i minori che compiono reati gravi. Misure care alla Lega che ha rivendicato la sua primogenitura con la senatrice Giulia Bongiorno e il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo. Con la prima che parla di ancora di  “castrazione chimica” menzionata da Matteo Salvini), il “Daspo” per i minori di 14 anni e anche di abbassare la soglia d’età dell’imputabilità e il secondo di lavori socialmente utili per i ragazzini e “tolleranza zero” per i reati commessi dai minori. Alcune di queste misure potrebbero finire in un “decreto Caivano” forse in Cdm giovedì.