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di Natascia Grbic

fanpage.it, 26 maggio 2023

Il procuratore capo Paolo Auriemma e la sostituta Eliana Dolce non avrebbero indagato nonostante le denunce dei detenuti sulle violenze e le percosse al Mammagialla di Viterbo. Per il legale si tratta di un equivoco processuale. Il procuratore capo Paolo Auriemma e la sostituta Eliana Dolce sarebbero indagati per un ‘equivoco processuale’. A sostenerlo, intervistato da Il Messaggero, è il legale dei due magistrati, Filippo Dinacci. Una questione tecnica che, secondo l’avvocato, ha creato un gigantesco malinteso.

“Siamo in presenza di un equivoco processuale - ha dichiarato l’avvocato - che nasce dalla richiesta di archiviazione del Tribunale di Perugia e fondato su una presunta violazione dell’obbligo iscrizione nel registro delle notizie di reato. L’iscrizione nel registro è regolata da una norma complessa che la stessa riforma Cartabia ha dovuto cambiare”.

Auriemma e Dolce sono accusati di rifiuto e omissioni di atti di ufficio. Secondo l’accusa non avrebbero dato seguito alle denunce di diversi detenuti che avevano segnalato violenze e pestaggi nel carcere Mammagialla di Viterbo. Tra queste, anche quelle di Hassan Sharaf, il ventenne morto suicida nel 2018 e che aveva denunciato numerosi pestaggi da parte della polizia penitenziaria.